La rivoluzione pittorica dei Macchiaioli “approda” al Mastio della Cittadella di Torino. Oltre 70 opere ripercorrono la storia del movimento "antiaccademico" italiano che ha preceduto l’Impressionismo e dato vita alla pittura moderna.

Tra i movimenti artistici italiani dell’Ottocento, il gruppo dei Macchiaioli, formatosi in Toscana nel 1855, è sicuramente quello che più si impose sulla scena internazionale, superando la prova del tempo, scrivendo una pagina indelebile della storia dell’arte. In un confronto costante con i pittori paesaggisti della Scuola francese di Barbizon, e influenzando i grandi artisti d'oltralpe, i Macchiaioli anticiparono infatti la grande arte degli impressionisti. A loro si deve, in parte, l’abbandono delle tradizioni accademiche e la nascita della pittura moderna: al Mastio della Cittadella di Torino, la mostra I Macchiaioli e la pittura en plein air tra Francia e Italia ripercorre la loro vicenda.I MACCHIAIOLI IN MOSTRA A TORINO Aperta al pubblico dal 2 febbraio al 1° aprile, la rassegna, a cura di Simona Bartolena, riunisce più di settanta opere di oltre venti artisti italiani e francesi, con l’intento di ricostruire il complesso di intenzioni e stili che diedero vita, tra i tavolini del Caffè Michelangelo a Firenze, al movimento "antiaccademico" più famoso d’Italia. Le opere esposte – firmate da artisti del calibro di Giovanni Fattori, Vincenzo Cabianca, Giuseppe Palizzi, Telemaco Signorini, Giuseppe Abbati e Silvestro Lega – provengono per lo più da collezioni private, e sono quindi raramente ammirabili dal vivo. LA RIVOLUZIONE DEI MACCHIAIOLI Il percorso di visita, suddiviso in sette sezioni tematiche – Firenze 1850; I rapporti con la Francia; Il rapporto con i maestri: l’Accademia e il Purismo; Gli anni della sperimentazione; Il Risorgimento; Gli anni della maturità; L’eredità della Macchia –, approfondisce la tecnica della pittura en plein air e il motivo iconografico del paesaggio. Così, attraverso questo fil rouge, il progetto espositivo si propone di avvicinare il visitatori ai temi e agli stili che, adottati dai Macchiaioli, determinarono una vera e propria rivoluzione del fare pittorico. [Immagine in apertura: Giovanni Fattori, Bovi al carro, 1868, olio su cartone. Collezione Palazzo Foresti, Carpi]
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